domenica 22 gennaio 2012

Basta lombardizzare i salari!

La segnalazione è arrivata da un nostro blogger che, nel panorama del mondo della rete ticinese si è conquistato una certa notorietà. Dexter, nell'argomento di blog "Bilaterali", informa di una ditta d'informatica con sede a Balerna che è alla ricerca di un web Designer & Web Master per 1.000 - 1.500 euro al mese. Requisiti: laurea, inglese indispensabile, gradito anche il Tedesco, automunito e disponibilità a trasferte in Italia ed Europa, occasionalmente anche fuori continente.

La ditta si chiama XDEERS e ha sede in via Motta 6, a Balerna. Abbiamo provato a contattare telefonicamente l'azienda informatica, ma senza successo. In attesa di avere la possibilità di contattarli, domanda inoltrata via e-mail, abbiamo sentito il parere di Enrico Borelli, segretario generale di Unia e di Giorgio Fonio, sindacalista OCST e consigliere comunale PPD di Chiasso, su una questione sulla quale si discute ormai da tempo: il pagamento di salari in euro da parte di ditte con sede in Ticino.

Questo caso, non l'unico e ormai non considerato più eccezionale, viene scoperto nel giorno in cui il Consiglio federale ha affermato che "le misure accompagnatorie all'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'Unione Europea, volte a limitare il dumping salariale, vanno gestite meglio". In altre parole anche il Governo federale ammette la necessità dell'intervento e si dice disposto ad adottare e attuare le misure proposte in ottobre dalla Commissione della gestione del Consiglio nazionale.

"Putroppo questo caso non rappresenta una sorpresa per noi" - dichiara Giorgio Fonio, sindacalista OCST e consigliere comunale di Chiasso del PPD - E' inaccettabile. E' uno scandalo che in Svizzera vengano offerti salari del genere. Questo non è che un altro esempio di lombardizzazione, di cui ho già parlato. Sono convinto che le autorità competenti debbano fare in modo che vengano premiate con incentivi le aziende sane che operano in Ticino, coloro cioé che danno possibilità di lavoro a personale residente con stipendi dignitosi". E mentre Fonio annuncia la segnalazione del caso all'Ufficio dell'Ispettorato del lavoro, Enrico Borelli, segretario generale di Unia, ribadisce la posizione di tutto il sindacato: "Secondo noi i salari in euro sono illegali, anche se il Consiglio federali ha stabilito il contrario. Di queste aziende il Ticino non ha bisogno. Non fanno che produrre povertà e precludono ai salariati residenti, che siano migranti o svizzeri, la possibilità di lavorare. Un tipico caso di sbieco sfruttamento".

Fonte: ticinonline.ch

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